venerdì 19 febbraio 2010

ADDIO CARTA STAMPATA

“On line ci saranno tre fonti di guadagno: la pubblicità, i contenuti ad hoc e le applicazioni per usufruire dei contenuti su qualsiasi piattaforma. Si pagherà per essere ubiqui: fare tutto da qualsiasi luogo. Fra tre anni circa saremo autosufficienti. I giornali resteranno in edicola, magari con edizioni ridotte e locali”: è il futuro del giornalismo visto da Jean-Marie Colombani, leggenda nel giornalismo transalpino.

mercoledì 27 gennaio 2010

E l'editoria cambiò


Benvenuto tra noi. Jobs ha presentato il suo tablet. Statene certi. Cambieranno molte cose. Dal giornalismo all'editoria.

lunedì 25 gennaio 2010

Il miglior giornale? Google News


Ragazzi, ora vi suggerisco una ricetta. Allora, prendete un motore di ricerca, il più potente. Google. E avrete un giornale. Il migliore. Google News aggrega le notizie di internet e le assembla in quello che è un vero e proprio giornale diviso per sezioni. Qualcuno obietterà che dietro la selezione ci siano comunque una strategia sotterranea e accordi con gli editori. Vero. Ma quando in giro di obiettività non se ne vede, cosa meglio di un algoritmo di selezione? Provare per credere.

venerdì 22 gennaio 2010

Ps. L'intreccio internet-informazione


L'immagine che vedete di fianco è esemplificativa di come sia facile far scomparire un qualcosa di enorme e storico come la protesta di piazza Tienanmen. O farla riapparire, per ripicca. Sopra cosa usciva su Google se un cinese scriveva nella stringa "Protesta di piazza Tienanmen" con i filtri voluti dal governo e imposti al motore di ricerca. Sotto cosa invece esce oggi facendo la stessa ricerca dopo le accuse incrociate fra autorità comuniste e l'azienda Usa. Quando si dice: "Non fate incazzare il can che dorme".
Segnalazione del blog del Fatto Quotidiano.

Riposa in pace


Partite per il weekend? Vi lascio con l'Economist: questo sarà il decennio che decreterà la morte della carta stampata. Adieu

giovedì 21 gennaio 2010

Giornali, internet e gli addormentati tecnologici


Salve a tutti,
con questo blog, che spero voi troviate interessante, cercheremo di capire come giornalismo e nuove tecnologie si contaminano e si modificano a vicenda. Partiamo da un dato incontrovertibile. Cari editori, di qualsiasi natura, cari giornalisti, di qualsiasi parrocchia, cari direttori, di qualsiasi estrazione, o vi attaccate al treno della rivoluzione digitale o farete presto parte del passato. Prendiamo le notizie solo di oggi.
Usa: Apple e il suo nume Steve Jobs scommettono su un affarino che ora molti guardano con un sorrisetto ironico, iTablet. Piccolo, comodo, basterà scaricare un libro o un video o una canzone.
Sempre Usa. YouTube lancia il servizio di videonoleggio. Le case di produzione e di distribuzione di film potranno offrire i loro servizi tramite il sito di proprietà di Google.
E infine Milano. Secondo alcuni dati ormai più di un quarto di tutti i ricavi delle case discografiche proviene dai canali digitali e il fatturato dell'online ha raggiunto i 4,2 miliardi di dollari, un incremento del 12 per cento. Alla faccia della crisi.
E questo solo nell'ultimo anno. E in Italia ancora ci si arrovella con la carta stampata, la tv tradizionale e le polemiche sulla pirateria musicale.